Competenze metafonologiche: cosa sono e a cosa servono

Competenze metafonologiche: cosa sono e a cosa servono

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La Metafonologia viene così definita da Bartolini nel 1995: “Capacità di di percepire e riconoscere per via uditiva i fonemi che compongono le parole del linguaggio parlato, operando adeguate trasformazioni con gli stessi“.
Già dai primi mesi di vita i bambini iniziano a percepire e a distinguere i suoni diversi di tutte le lingue e a un anno si concentrano sui suoni della propria lingua madre. E’ verso i 5 anni che però iniziano a sviluppare le competenze metafonologiche ossia la capacità di comprendere che le parole hanno due aspettiil suono e il significato.

Metafonologia globale e metafonologia analitica, cosa sono?

Come abbiamo detto, i bambini fin dai primi mesi di vita imparano a distinguere i suoni delle diverse lingue concentrandosi nella crescita sul significato delle parole. In età scolare sviluppano però le competenze fonologiche e dunque iniziano a concentrarsi sui suoni delle parole e iniziano a comprendere che le parole sono organizzate in piccoli pezzi: le sillabe. In seguito, quando iniziano la scuola primaria comprendono che la parola si compone di pezzi ancora più piccoli: i fonemi. Essi imparano il suono delle lettere e dunque entrano nella fase delle competenze metafonologiche analitiche.

Il concetto di sillaba appartiene alla metafonologia globale che consiste nella capacità di dividere una parola in sillabe, di unire delle sillabe per formare una parola o nella capacità di presentare delle parole in rima (sole – mole) e l’abilità di riconoscere la sillaba iniziale e finale di una parola: (es.sillaba iniziale di luce “lu”. sillaba finale di cane “ne”).

Alla metafonologia analitica appartiene invece la capacità di distinguere i singoli suoni che formano una parola (es.l-u-c-e), la capacità di distinguere il suono iniziale di una parola (es. cane – “c”), l’abilità di comprendere cosa rimane se togliamo il primo suono (es. filo – “ilo” suono iniziale “f”) e di riuscire a sostituire un suono per formare una nuova parola (es. cane, se sostituisco il suono “ca” con il suono “pa” ottengo pane).

Cosa fare per stimolare i bambini alla letto-scrittura

I bambini vanno molto stimolati nel passaggio dal linguaggio parlato a quello scritto. La scuola primaria è fondamentale nello sviluppo delle abilità metafonologiche che sono fondamentali per l’apprendimento della letto-scrittura. Per stimolare i bambini e far sì che il passaggio dal linguaggio parlato a quello scritto sia facile si ricorre a giochi semplici che stimolano l’approccio alla letto-scrittura in maniera divertente. Attraverso i giochi si misura anche la consapevolezza fonologica che può essere d’aiuto nell’identificare difficoltà di lettura e scrittura che il bambino può incontrare nei primi anni di scuola.

Alcuni bambini hanno maggiore difficoltà rispetto ad altri nello sviluppo delle abilità metafonologiche e hanno bisogno di essere seguiti al di fuori dell’ambito scolastico da specialisti sui disturbi dell’articolazione dei suoni, della parola e del linguaggio. Riconoscere sin da subito le difficoltà della consapevolezza fonologica è importantissimo per lo sviluppo idoneo del linguaggio scritto e parlato.

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