La distorsione alla caviglia è uno dei traumi più frequenti dell’articolazione muscolo-scheletrica posta tra gamba e piede. E’ uno degli infortuni che colpisce maggiormente chi pratica sport come pallavolo, basket, calcio e corsa. Ma ricorre spesso anche nella vita quotidiana, dunque è bene sapere come recuperare da una distorsione alla caviglia visto che è un infortunio molto comune.
Trauma distorsivo alla caviglia: valutazione clinica e rimedi
Cosa succede quando si ha un trauma distorsivo alla caviglia o più comunemente conosciuto come storta alla caviglia? Durante l’infortunio, che molto spesso è legato ad un singolo episodio, la maggior parte delle volte il piede compie un’inversione (rotazione del piede verso l’interno) con sollecitazione dei legamenti laterali, primo tra tutti il legamento peroneo astragalico. Per tal motivo, nella valutazione clinica si riscontra dolore, gonfiore e tumefazione nella zona antero laterale della caviglia.
Vi sono due tipi di distorsioni della caviglia:
- di eversione che si ha quando la caviglia ha una rotazione esterna ed è quella più grave in quanto compromette delle parti anatomiche più fragili;
- in inversione che si verifica quando la caviglia ruota verso l’interno.
In fase acuta, ossia nelle prime 48h, il trattamento è rivolto alla riduzione del dolore, dell’edema e alla protezione dell’articolazione. A questo scopo si applica il protocollo PRICE acronimo che sta per protezione-riposo-ghiaccio-compressione-elevazione. Successivamente, a discrezione dello specialista in Ortopedia o in Fisiatria, si effettuano indagini diagnostiche quali la radiografia o la risonanza magnetica attraverso le quali si accertano eventuali lesioni ossee o legamentose.
Tempi di recupero ed esercizi
A seconda della gravità i tempi recupero distorsione caviglia possono richiedere maggior tempo. Molto dipende dalla condizioni fisiche di ognuno, ma nei casi più gravi, nelle distorsioni di 3°, i tempi di recupero possono essere molto lunghi, due/tre mesi. Ma è importantissimo per l’atleta un recupero totale. Lo step successivo sarà la Riabilitazione, sia attraverso terapie strumentali, quali la Diamagnetoterapia e la Tecar, sia attraverso un programma personalizzato di recupero attivo in palestra. Compito di medici e fisioterapisti sarà quello di riportare l’atleta sul campo da gioco e creare una condizione posturale idonea per la prevenzione delle recidive, purtroppo tutt’altro che rare.
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